Abituati al frastuono e alla confusione, questo strano silenzio ci sembra persino innaturale.
E invece ci deve far bene, deve farci capire dove stiamo sbagliando, come stiamo affrontando la vita.
Queste mani che si intrecciano e si stringono, con un’unica forza, devono essere il simbolo che da oggi ci accompagna in ogni nostra azione.
Aiuto verso il prossimo, verso chi ha bisogno, verso chi si trova in difficoltà, verso uno stile di vita che sia rispettoso di chi ci sta vicino, natura compresa che sta soffrendo e morendo.
Abbandonare l’egoismo e fare delle nostre Comunità una Comunità Unica, un unico vero popolo di veri cittadini, di giovani e di anziani senza distinzione di età e di razze.
Facile dirlo ora, ora che l’acqua è arrivata alla gola, ora che abbiamo paura di questo nemico subdolo e invisibile che ci colpisce nel cuore delle nostre famiglie.
Ma per fortuna che l’acqua ci fa mancare il fiato, quel fiato che certamente non ci manca per soddisfare i nostri bisogni anche superflui dimenticandoci, spesso e volentieri, della nostra natura di esseri umani.
Stiamo combattendo una battaglia, a dir poco epocale. Una battaglia dura da vincere.
Ma il nostro esercito, fatto di tanta gente meravigliosa (medici, infermieri, volontari della protezione civile, carabinieri, polizia, vigili del fuoco, dipendenti pubblici, volontari di tutti i tipi) che si battono in prima linea, a costo anche della loro vita, stanno portando avanti una dura battaglia, in qualche caso anche impreparati, con risorse insufficienti o assenti del tutto.
E noi, che stiamo nelle nostre case a guardare il nostro esercito che combatte, dobbiamo fare la nostra parte per dare il nostro più forte contributo, rispettando anche a costo di sacrifici le nuove regole imposte, affinché i nostri fratelli che stiamo perdendo non siano morti invano.
Questo ritrovato senso di patriottismo, che sta ritornando forte e rumoroso, sia la vera arma per una rinascita della nostra Italia, per creare una nuova Comunità costituita da un popolo unito e consapevole di quanto bene e quante ricchezze abbiamo intorno a noi e che dobbiamo difendere per noi e per i nostri giovani.
R.G.