La storia dell’u15 della Selvazzano non è stata così facile. Il
susseguirsi di più allenatori in poco tempo, i cambiamenti di squadra,
le continue sconfitte e le rinunce da parte di alcuni ragazzi, che hanno
portato ad progressivo assottigliamento del gruppo, ne sono un esempio.
Era inevitabile che nel tempo il morale si abbassasse e si adattasse a
quella situazione.
Nei due anni che ho passato assieme a questi ragazzi questa è stata la mia più grande sfida: ridare fiducia.
Non
mi sono mai soffermato sul numero esiguo e sulle carenze tecniche e
fisiche, ma ho cercato di vedere il meglio che ognuno di loro poteva
dare al gruppo ed esaltarlo. Ci sono riuscito?
A guardare le
continue sconfitte, i numeri, le statistiche forse no. Ma per chi li
conosce e per me che li vedo da due anni, posso dire che hanno fatto dei
passi enormi, tutti quanti, ed il merito è al 99% loro (lasciatemi un
1%). Sinceramente ammetto che quest’anno mi sarei aspettato di più, più
voglia di competere e di vincere, più voglia di imparare, ma forse ho
preteso tanto e troppo presto. Nonostante questo è stato per me un anno
molto divertente e stimolante, ho imparato molto grazie ai ragazzi e
grazie all’aiuto del coach Emanuele Fiorotto, nella preparazione di
allenamenti e partite, e nella seconda metà della stagione di
Massimiliano Pavan. Spero sia stato un buon anno anche per i ragazzi,
che sono sulla buona strada per diventare una squadra (anche se c’è
ancora molto lavoro da fare).
Mi rivolgo direttamente a loro: se vi
piace giocare a basket continuate a lavorare, a impegnarvi, a mettere il
100% quando giocate e vedrete che nei prossimi anni i risultati
arriveranno.